“Io non sono tanto sicuro che nell’arte possa esserci progresso. Il progresso in quanto tale si ha nella scienza. Chiunque capisce il significato di progresso nel campo della tecnologia bellica. Nell’arte, la situazione è complessa: molti oggetti d’arte del passato sembrano più moderni di certa arte contemporanea. Come si spiega questo? Non è che il genio ha saputo guardare due secoli avanti. Io credo che la modernità della musica di Bach non scomparirà tra duecento anni e probabilmente non scomparirà mai. Non perché, in termini assoluti, sia migliore della musica contemporanea, il segreto sta nella domanda: con quanta profondità il suo autore è riuscito a esprimere la propria esistenza e, più in generale, la totalità della vita, le sue gioie, i suoi dolori e misteri?” (da un’intervista ad Arvo Paart, in: “Anime baltiche” di Jan Brokken, Edizioni Iperborea)